Tyche bank ha messo a disposizione di La perla un finanziamento di 500 mila euro che servirà a rimettere in moto la macchina produttiva del marchio di lingerie in crisi. Si tratta di un finanziamento che supporta l’azienda bolognese, affidata in questa fase ai commissari nominati dal tribunale di Bologna, nella sua necessità di liquidità a breve termine, ed è la prima operazione di Tyche bank nell’ambito fashion. La banca presieduta da Enrico Rossetti, del resto, è nata pochi giorni fa dall’unione tra Tyche spa e Banca di credito peloritano, con sedi principali a Bologna e Messina e con un’operatività che coprirà tutta l’Italia.
«Si tratta di una prima tranche e a seguire potrebbero essere erogati ulteriori finanziamenti, non appena avremo notizie, da parte dei commissari, delle esigenze legate al rilancio de La perla e in attesa di capire come si muoveranno per il piano di risanamento», ha dichiarato a MFF Francesco De Marco, vice direttore generale di Tyche bank. Molto dipenderà ora dallo sblocco di diversi aspetti che hanno reso particolarmente complessa la soluzione della crisi in cui versa La perla, il cui gruppo è suddiviso in varie società ed esposto a procedure di diritto italiano e britannico.
Nei giorni scorsi i sindacati hanno lanciato una nota in cui evidenziano che: «Dall’8 aprile siamo in attesa di un tavolo con il Mimit dove mettere a sistema le complessità che ci sono ben note, ma ad oggi non abbiamo ancora avuto risposte in tal senso». E dal 10 maggio, data in cui è stata decisa l’amministrazione straordinaria de La perla manufacturing, le rappresentante di Filctem Cgil e Uiltec Uil sottolineano a tutti i soggetti coinvolti (istituzioni, liquidatori, commissari) la necessità di: «Rendere sostanziale e non meramente formale il riavvio delle attività mediante la procedura di attrazione di La perla management srl e di La Perla Italia srl, senza la quale le stesse produzioni di La perla manufacturing non possono ripartire». Per queste ed altre ragioni, De Marco di Tyche bank riconosce che: «Il quadro è veramente complesso, ma questo finanziamento riuscirà a coprire almeno le prime spese necessarie per rimettere in moto la produzione del polo produttivo di via Mattei.
Queste operazioni costituiscono la specializzazione del nostro istituto e vengono decise sulla base delle esperienze raccolte negli anni dalle due banche fondatrici di Tyche bank, con il focus incentrato sulle imprese in stato di crisi». Intanto i sindacati hanno richiesto innanzitutto la definizione del protocollo che dovrà raccordare le procedure italiane con quella inglese, definendo perimetri e modalità di vendita congiunta degli asset del gruppo. In secondo luogo, il «responso» sull’attrazione che renderebbe sostanziale e non meramente formale il riconoscimento dell’amministrazione straordinaria. E poi: la definizione del comitato dei creditori in La perla management, la riattivazione della rete vendita retail e wholesale, senza la quale si teme di perdere tutto il mercato costruito in decenni di attività e che: «Sta insistentemente continuando a richiedere il prodotto», affermano Stefania Pisani di Filctem Cgil e Mariangela Occhiali di Uiltec Uil. Infine, si attendono notizie dal Mimit che dopo l’incontro di marzo in prefettura a Bologna, alla presenza del ministro Urso, parrebbe scomparso dai radar. (riproduzione riservata)